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7 maggio 2019

Augusto Cavallari Murat, Ricercatore e Maestro

ore 9,30 - Sala del Consiglio di Facolta - Politecnico di Torino


Augusto Cavallari Murat, Ricercatore e Maestro
La figura di Augusto Cavallari Murat viene celebrata al Politecnico di Torino, nel trentennale della sua scomparsa, in una Giornata a Lui dedicata, il 7 maggio 2019 nella Sala del Consiglio di Facoltà in corso Duca degli Abruzzi, 24.
La composita personalità di Augusto Cavallari Murat è presentata, attraverso le visioni di alcuni studiosi che interpretano il valore della sua individualità di scienziato e maestro, interpretazioni che sono accompagnate da una serie di intensi e personali racconti dei suoi più stretti collaboratori. Sguardi parziali e scorci di approfondimento consentono di divagare tra studi ed esperienze, tra metodi e operatività per rivelare un instancabile artefice di teatri intellettuali e di concretezza produttiva. Ambiti che, solo apparentemente definiti, finiscono per disegnare altri panorami e aprire spiragli che rimandano verso altri ambienti: sconfinare in territori contigui o più lontani non spaventava Augusto Cavallari Murat.
Augusto Cavallari Murat, laureato in Ingegneria civile al Politecnico di Torino nel 1934, fu allievo di Giuseppe Albenga. Dal 1962 è Professore Ordinario di Architettura Tecnica presso lo stesso Ateneo e vi fonda l’omonimo Istituto di Architettura Tecnica nel quale confluiscono, in un unico organismo policattedra, numerosi gabinetti scientifici prima di allora dispersi. La Sua vivacità e l’energia profusa negli studi gli permettono non solo di indagare e trovare terreno di ricerca in tutte le sedi dove è stato, ma di preparare gli allievi che, seguendo i suoi metodi di ricerca scientifica, la diffonderanno in diverse sedi italiane; essi sono la testimonianza di una scuola scientifica e culturale ancora ben viva. Anche le Sue idee in campo didattico si dimostrano lungimiranti, fornendo all’allievo ingegnere progettista gli strumenti e i metodi interdisciplinari di un curriculum tecnico-scientifico e consentendogli di operare in realtà complesse come la città e il territorio.
Tra le principali opere di divulgazione scientifica si ricordano Antologia monumentale di Chieri (1969), Lungo la Stura di Lanzo (1972), Tra Serra d’Ivrea Orco e Po (1976), indirizzate alla lettura di specifici territori. Rilevanti opere, risultati di ricerche scientifiche collaborative, sono state Forma urbana e Architettura nella Torino barocca (1968), Sull’aggregazione urbana di Casale (1970), Tessuti urbani in Alba (1975). Augusto Cavallari Murat continua le sue ricerche anche dopo aver lasciato l’attività accademica, nel 1976, e riorganizza molti dei suoi scritti in Come Carena Viva (1982).