Superfici autopulenti

I fenomeni di repulsione dell'acqua (superidrofobicità) e l'esistenza di superfici autopulenti naturali sono noti da oltre 2000 anni; tuttavia solo dal XIX secolo gli scienziati hanno iniziato a studiare questi aspetti e il loro legame su alcuni tipi di foglie (es. loto). Lo scopo di questo filone di ricerca è proprio quello di sviluppare superfici superidrofobiche/idrofile ispirate a quelle naturali per mezzo di architetture gerarchiche. È bene notare, infatti, che la superidrofobicità si manifesta per  un numero di livelli gerarchici di almeno 2 e che le entità dell'attrazione capillare o dell'azione repulsiva sono assai amplificate da un'architettura gerarchica. Il rilievo dell'angolo di contatto e di scivolamento, del volume e della velocità di scivolamento e le misure di evaporazione sono impiegati per caratterizzare la bagnabilità delle superfici ai fini della loro classificazione.

Personale di ricerca